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eccomi qui, e mi giro a destra e sinistra per vedere se tutto è com’era, malgrado questo vento che si sta portando via tutto.

tutto, tranne questa leggera malinconia che mi riveste da questa notte. e penso che forse non se la porta via perché dentro casa lui non c’è. forse.

nero come la notte è questo cielo che rincorre le nuvole. e pure i miei due pioppi sembra volerseli portare via.

via via che il vento aumenta, il piccolo oggi si piega sul grande, quasi a volerlo abbracciare per cercare protezione. forse ha paura, e penso. penso che somiglia a un bambino che dal padre cerca protezione. il grande è lì forte, e forte è pure il verde delle sue foglie, mentre il piccolo è piccolo in tutto.

che strano questo “tutto”, che a volte si racchiude in un niente, quando non si ha niente. e mi ricordo quando il niente lo avevo io, eppure mi sentivo ricca. ricca era la bambina che ero anche se ero sempre sola perché. no, oggi non voglio tirare in ballo i miei perché e spero che il vento se li porti via insieme alla malinconia.

ballano i pensieri, mentre ascolto “quando nasce un amore” e l’emozione m’assale mentre anna oxa con la sua canzone mi ricorda a quante stelle ho lassù e quaggiù. e sorrido.

sorrido perché quaggiù adesso sono tornati due corvi a zampettare sotto i pioppi e la mente mi s’illumina lo stesso anche se la visuale non è la stessa che possono dare le stelle. e mi dico pure che forse ci hanno preso gusto, come me.

eggià, dalle stelle alle stalle il passo è breve. come breve è questo tempo che ho stamane per fare la spesa, ma penso che chi si sa accontentare del poco può arrivare ovunque con la mente, e anche col cuore. e mi sa che il cielo si sta divertendo con me, ché una leggera pioggerella disegna qualcosa di bello sul parabrezza.

scrivevo e non me ne ero accorta. è che a stare con la testa per aria succede che.

e mentre scendo dall’auto mi parlo: ma guarda, simonè, col vento stanno a venì giù pure le stelle…