Tag

dritta, come un ago a ricamare il cielo, e piatta quella del piccolo, ché punta non ne ha. me li saluto, i miei pioppi, sorridendogli, come fossi rientrata in casa.

a casa mia i piatti non si usano più. per il peso che hanno, mamma non ce la fa a prenderli e allora ho adottato belle insalatiere di melamina con delle rose dentro. e poi anche se non lo fossero sono belle perché leggere. e penso.

penso che oggi mi sento leggera. forse i pensieri si sono accantonati da soli ché si sono stancati anche loro di darmi pensieri. la caselli dice “in questo mondo stupido” ed io le do ragione. e penso.

penso che la cattiveria si è fotocopiata troppe volte con il covid, forse. forse covava pure lei, come il virus, ed è esplosa come i bubboni della peste lasciandoci senza fiato, e solo cattive intenzioni. e penso.

penso che sono stata una piccola peste, da piccola, anche se non avevo bubboni, ma solo mancanze. e queste mancanze hanno rafforzato la continua ricerca del bene. dell’amore. e penso.

penso alle parole della bertè “che poi così cattivi non sono mai”, e mi vengono in mente i bambini, ché loro nascono belli e buoni, poi noi li facciamo diventare cattivi con i nostri cattivi esempi. e l’esempio lo abbiamo lì e qui con tutto quello che sta succedendo. e penso.

penso mentre ascolto “una favola blu” di baglioni e mi dico che mi ci sento anche se tu non ci sei più, e penso che mi sta succedendo qualcosa di bello oggi, oggi, qui, in questo parcheggio dove un raggio di sole sta illuminando la mia macchina e mi dico che se il sole bacia i belli io. e.

e che devo pensare di meno, forse…